Shevchenko, la breve parabola Genoa e le incomprensioni con la società

La parabola di Shevchenko sulla panchina del Genoa è durata solo 11 partite e 66 giorni. Dopo Ballardini, l’ucraino aveva provato a ricostruire la squadra

La parabola di Shevchenko sulla panchina del Genoa è durata solo 11 partite e 66 giorni. Dopo Ballardini, l’ucraino aveva provato a ricostruire la squadra, motivando i giocatori e chiedendo tempo e rinforzi alla società. Il mercato di gennaio doveva servire proprio a innestare qualche elemento utile per l’obiettivo salvezza.

E invece la dirigenza genoana ha scelto di esonerare il tecnico in seguito alla sconfitta di Coppa Italia contro il Milan. Una notizia che era nell’aria, date le incomprensioni fra le parti. Johannes Spors, ds del club, ha tagliato fuori Sheva proprio quando il recupero degli infortunati e il 4-3-3 lasciavano ben sperare per le prossime settimane.

Questo il messaggio dell’ex milanista ai propri giocatori al momento dell’addio:

“In questi due mesi, col mio staff, abbiamo dato tutto quello che potevamo. L’essenziale nella vita è potersi guardare allo specchio la sera e io so di poterlo fare. Prima di lasciarvi vi dico una cosa importante sulla maglia che indossate. Io sono un allenatore giovane, ma qualcosa nel calcio ho fatto e nella mia carriera ho visto da dentro tantissimi stadi, in tutte le parti del mondo.

Però uno stadio come Marassi non l’avevo mai vissuto prima: è straordinario, perché sono straordinari i tifosi del Genoa. Dovete cercare di salvare la Serie A per loro, per questi incredibili ragazzi che creano ogni volta un’incredibile atmosfera e che in mezzo alle difficoltà non ci hanno mai abbandonato”.

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