Conte e la Juventus: dall’amore alla rivalità. E la frase dei 10 euro al ristorante

Il rapporto tra Antonio Conte e la Juventus è stato segnato da una grande storia di successi, passioni, ma anche da tensioni e rotture. Conte è stato un protagonista fondamentale della storia recente del club sia come calciatore che come allenatore, ma il suo legame con la Juventus ha subito diverse fasi, passando dalla gloria alla frattura.
Conte giocatore-bandiera della Juve
Antonio Conte ha avuto una lunga e gloriosa carriera come calciatore della Juventus. Arrivato nel club nel 1991 dal Lecce, è rimasto in bianconero per 13 stagioni, diventando uno dei simboli della squadra. Nel suo periodo da giocatore, Conte ha indossato la fascia di capitano e ha vinto numerosi trofei, tra cui 5 Scudetti (1994-95, 1996-97, 1997-98, 2001-02, 2002-03), 1 Champions League (1995-96), 1 Coppa UEFA (1992-93), 1 Coppa Italia (1994-95) e 4 Supercoppe Italiane. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)
La sua leadership in campo, la grinta e la dedizione lo hanno reso uno degli idoli dei tifosi juventini. Conte incarnava alla perfezione il cosiddetto “spirito Juve”, basato su sacrificio, determinazione e voglia di vincere a tutti i costi.
Conte da allenatore della Juventus
Dopo essersi ritirato dal calcio giocato, Conte ha intrapreso la carriera da allenatore, e nel 2011 è stato chiamato dalla Juventus, che si trovava in un periodo di crisi dopo gli scandali di Calciopoli e diversi anni di insuccessi. Il suo arrivo ha segnato l’inizio di una nuova era per la squadra.
Sotto la sua guida, la Juventus ha vinto tre Scudetti consecutivi (2011-12, 2012-13, 2013-14), riportando il club ai vertici del calcio italiano. Questo successo ha avuto un impatto significativo, non solo per i trofei conquistati, ma anche per il cambiamento di mentalità e spirito che Conte ha introdotto nella squadra.
Il suo approccio tattico, basato su un solido sistema difensivo e una forte intensità di gioco, ha trasformato la Juventus in una squadra imbattibile in Italia. Durante il suo periodo in panchina, la Juventus ha anche ottenuto il record di imbattibilità in Serie A, dimostrando una supremazia totale. LEGGI ANCHE: I segreti del nuovo Santiago Bernabeu, scopriamo lo stadio dall’interno
La rottura tra Conte e la Juventus
Nonostante i successi, il rapporto tra Conte e la Juventus ha iniziato a deteriorarsi nel 2014. Dopo aver vinto il terzo scudetto consecutivo, Conte aveva espresso più volte la necessità di rinforzare ulteriormente la squadra per competere a livello europeo, un’area dove la Juventus, sotto la sua guida, non era riuscita a fare il salto di qualità, fermandosi ai quarti di finale di Champions League.
Il 15 luglio 2014, nel pieno della preparazione estiva, Conte annunciò improvvisamente le sue dimissioni da allenatore della Juventus. La decisione sorprese molti tifosi e addetti ai lavori. Le ragioni ufficiali furono legate a una divergenza di vedute con la dirigenza sulla gestione del mercato e sugli obiettivi futuri. Conte riteneva che la squadra avesse bisogno di investimenti più significativi per competere a livello internazionale, ma il club aveva altre priorità. (CONTINUA DOPO LA FOTO)
Questa frattura segnò una svolta nel rapporto tra Conte e la Juventus, lasciando un senso di incompiutezza nonostante i grandi successi ottenuti. Al suo posto, la Juventus assunse Massimiliano Allegri, che portò la squadra a raggiungere la finale di Champions League nella stagione successiva, un traguardo che Conte non era riuscito a ottenere.
Il dito medio di Conte ad Agnelli
Dopo le sue dimissioni, Conte ha continuato la sua carriera da allenatore con la Nazionale Italiana e poi in Premier League, dove ha guidato il Chelsea alla vittoria del campionato inglese nella stagione 2016-17.
Tuttavia, il legame tra Conte e la Juventus ha subito un altro colpo quando, nel 2019, Antonio Conte accettò la panchina dell’Inter, storica rivale della Juventus. Questa scelta suscitò grande clamore tra i tifosi juventini, molti dei quali si sentirono traditi dal loro ex capitano e allenatore, che ora guidava la squadra rivale per eccellenza.
Durante il suo periodo all’Inter, Conte ha riportato i nerazzurri al successo, vincendo lo scudetto nella stagione 2020-21, interrompendo il dominio della Juventus, che durava da nove anni. Questa vittoria rese ancora più tesi i rapporti con l’ambiente juventino. In diverse occasioni, durante i derby d’Italia tra Juventus e Inter, ci furono momenti di alta tensione tra Conte e i dirigenti della Juventus, in particolare con il presidente Andrea Agnelli. Un episodio particolarmente acceso si verificò durante una semifinale di Coppa Italia nel 2021, con insulti reciproci tra Conte e Agnelli a bordo campo. LEGGI ANCHE: Lautaro Martinez, tutte le curiosità sul bomber dell’Inter
Il passaggio al Napoli
Se in passato Antonio Conte era considerato una leggenda della Juventus, il suo passaggio all’Inter ha inevitabilmente offuscato la sua immagine tra molti tifosi. Alcuni lo vedono ancora come un simbolo del club, apprezzando ciò che ha fatto sia da giocatore che da allenatore, mentre altri lo considerano un traditore per aver accettato di allenare i rivali nerazzurri. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)
Tuttavia, il passaggio al Napoli non ha fatto altro che aumentare le tensioni tra la tifoseria bianconera e il tecnico pugliese. Proprio l’accoglienza dell’Allianz nel primo scontro tra la Vecchia Signora e il Napoli ha portato a diversi fischi e insulti per Conte, “colpevole” di aver tradito ancora una volta i colori bianconeri accettando la proposta di una nota rivale storica.
La frase dei 10 euro in un ristorante da 100
Tra le frasi più famose della recente storia della Serie A c’è sicuramente quella di Antonio Conte che ha segnato la rottura definitiva con la Juventus. Tema della discordia fu il mercato, ad avviso del tecnico inadeguato per consentire alla società di essere competitiva anche in Champions League: “Non puoi pensare di mangiare in un ristorante da 100 euro con 10 euro“.
Anche le successive dichiarazioni di Conte in merito alla propria carriera da professionista non sono andate giù alla tifoseria juventina. In particolar modo quando Conte ha aperto le porte a Inter e Milan per un ipotetico trasferimento nel futuro (cosa poi veramente avvenuta in nerazzurro). Ecco le frasi pronunciate in un’intervista del 2013: “Sono l’allenatore della Juve e il suo primo tifoso ma sono soprattutto un professionista. Il giorno in cui dovessi lavorare per l’Inter, come per il Milan o la Roma o la Lazio ne diventerei allo stesso modo il primo tifoso e farei di tutto per vincere“.