Galliani: “Quella colazione con Ancelotti con panino al salame…”

Adriano Galliani rivela alcuni retroscena della sua carriera al Milan. Da Ancelotti a Braida passando per le ultime esperienza al Monza
Peppe Di Stefano, giornalista di Sky Sport, ha presentato allo Sheraton il suo primo libro “Milanello, la casa del diavolo. Aneddoti, racconti e retroscena del centro sportivo più vincente del mondo”. Ospite, fra gli altri, Adriano Galliani che ha rilasciato alcune dichiarazioni:
“Sacchi ci massacrava per avere Ancelotti nonostante avesse dei problemi al ginocchio. Sembrava impossibile prenderlo. Mi ricordo che il presidente Viola mi diceva di no per Carlo. Ariedo mi chiama al Palace e mi dice che c’era uno spiraglio. Io mi fiondo a Roma e chiudiamo la cosa. Il dottor Monti ci aveva sconsigliato di prenderlo, ma io non dissi nulla al presidente. Sacchi lo fa giocare anche esterno, sono stati grandi anni, meravigliosi. Nel 2001 aveva firmato con il Parma. Noi perdiamo a Torino e alla vigilia di quella partita avevo parlato con Carlo. Dopo la partita, lo chiamiamo e il lunedì mattina, alle 9-9.30, facciamo colazione a casa sua con panino al salame e culatello”.
Su grandi allenatori: “Non è un caso che tantissimi passati da Milanello ora siano tra gli allenatori più grandi del mondo. È la magia di Milanello. Non dimentichiamoci di Rizzoli che nel 1963 fa fare Milanello, con quell’orrendo palazzone (ride, ndr). Poi la staffetta è continuata… Dopo 31 anni di Milan io e il presidente Berlusconi ci confondiamo e diciamo Milan e Milanello invece di Monza e Monzello, un amore troppo grande per essere dimenticato