Riapertura stadi, Nenni: “Con il green pass rischi quasi azzerati”

Gianni Nanni, membro della commissione medica della FIGC, ai microfoni di Radio Punto Nuovo ha parlato della riapertura degli stadi nella prossima stagione

Gianni Nanni, membro della commissione medica della FIGC, ai microfoni di Radio Punto Nuovo ha parlato della riapertura degli stadi nella prossima stagione:

“Ad un mese dall’avvio della Serie A, giudico il quadro epidemiologico abbastanza buono. Gran parte dei componenti dei diversi gruppi squadra sono vaccinati (almeno con prima dose). Ci sono pochi casi di membri non ancora vaccinati. L’auspicio è quello di arrivare alle prime gare ufficiali con percentuali di membri sottoposti a doppia dose maggiori. Rispetto allo scorso anno è già un grande passo in avanti”.

STADI – “Lo sport senza tifosi è qualcosa di monco. Mi sento ottimista, però. Col green pass è possibile tornare a qualcosa di molto vicino alla vita normale. Possiamo aprire gli stadi, anche con capienze importanti, purché le gente che entra abbia il green pass.

Riportare la gente allo stadio sarebbe un segnale importante, soprattutto con persone che non generebbero il rischio di nuovi focolai. Secondo me, la scelta di far entrare i tifosi col green pass sarebbe una scelta vincente”

ABBONAMENTI – “Questo è un problema che spetterà alle autorità sanitarie. Con le nuove aperture, anche le società si organizzeranno di conseguenza. Le uniche problematiche resterebbero le entrate e le uscite dallo stadio, ma con un po’ disciplina può risolversi tutto facilmente. Ripeto: con l’ausilio del green pass, il pericolo di contagio viene limitato moltissimo. Quasi azzerato”.

PROTOCOLLO – “Il protocollo prevedeva che i casi Covid guariti avessero un ulteriore richiamo vaccinale, a 6 mesi dalla prima positività. Adesso, sembra possibile spostare questo limite temporale ad un anno. Vedremo se modificare questo punto del protocollo, aspetteremo anche le eventuali variazioni dettate dal CTS e dalle autorità sanitarie. Noi restiamo vigili e cercheremo di tenere aggiornato il protocollo, in base alle ultime direttive”.

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