Belgio, schema e tattica della Nazionale di Martinez

Belgio, schema e tattica dei Diavoli Rossi. Scopriamo i punti di forza e di debolezza della Nazionale di Martinez
BELGIO SCHEMA E TATTICA – Il Belgio è una delle squadre più talentuose a livello europeo. La generazione di giovani stelle ha dato i suoi frutti nel lungo periodo, sfornando campioni del calibro di Hazard, Lukaku e De Bruyne.
Il ct Martinez preferisce un 3-4-2-1 di partenza, aperto a cambiamenti in corso durante le partite. I tre difensori sono dei centrali che in carriera hanno anche svolto il ruolo di terzino di contenimento. È questo il caso di Alderweireld e Vertonghen e Vermaelen, giocatori esperti e forti fisicamente.
L’impostazione dal basso non prevede il classico tiki taka, anche a causa di valori tecnici non elevati in difesa. Si sui passaggi brevi tra centrali per l’imbucata in verticale. I lanci rasoterra in verticale a cercare il regista o addirittura Lukaku sono una caratteristica di questa Nazionale.
L’opzione due è quella di aprirsi a ventaglio trasformando il reparto arretrato in uno schieramento a 5. I punti deboli sono quindi le eventuali fasce scoperte quando si attacca e le giocate in velocità degli avversari che possono sorprendere i lenti centrali belgi.
A centrocampo ci si affida alla tecnica sopraffina degli interpreti. De Bruyne è importante, ma non fondamentale. Il giocatore del Manchester City può essere sostituito egregiamente da Tielemans o dall’abbassamento di E. Hazard.
Quando quest’ultimo non è al meglio c’è il fratello minore Thorgan, in grado di decidere la partita contro il Portogallo. Il Belgio punta su triangolazioni molto strette evitando un possesso palla sterile.
Difficilmente vedremo tenere palla con brevi passaggi, anche perché l’imbeccata per Lukaku è una soluzione facile e sicura. Proprio il bomber dell’Inter è in grado di spostare gli equilibri (e gli avversari) in caso di difese avversarie molto chiuse.
Giocate di fisico, ma molto efficaci, aprono gli spazi alle spalle dei marcatori. Un tipo di soluzione molto simile al gioco di Antonio Conte nell’esperienza in nerazzurro. Nella scorsa stagione abbiamo visto spesso Lukaku creare gli spazi per gli inserimenti di Lautaro o Hakimi.
La difficoltà nel marcare il gigante belga sta nel cercare di tenerlo lontano dall’area di rigore dove è quasi sempre letale. I Diavoli Rossi allargano spesso il gioco per Meunier o per Hazard sulla sponda opposta, sfruttando l’effetto sorpresa con inserimenti continui ai lati. I due trequartisti si scambiano spesso la posizione, supportando il centravanti con giocate di prima o triangolazioni.
Nel complesso la squadra di Martinez ha una buona organizzazione difensiva con una sorte di diga di centrocampo formata da Witsel e Tielemans. Tuttavia, in avanti spesso è soggetta alle giocate dei singoli, soprattutto Lukaku o De Bruyne. La palla su Lukaku è ormai tattica nota anche fra gli avversari, così come il poco dinamismo dei centrali di difesa.
Inoltre al livello psicologico il Belgio pecca a volte di presunzione, finendo per impattare senza colpo ferire contro squadre organizzate in difesa.